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Il Bar

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Il bar

 

Mi si apre il cuore

Quando, talvolta, scendo dopo il lavoro

Nel bar del centro

A Castelnuovo.

Un’atmosfera calda nonostante la fretta

Colora l’ambiente intorno

E ascolto

Storie giurassiche di uomini,

Quasi fossili.

Sorrido alla vista di un presepe a Natale

Che mi ricorda mio padre.

Mi dispiace un po’ lasciare questo luogo

Dove mi sento come Gesu’ nel tempio,

Felice di udire accenti originari,

Di uomini quasi fantasmi.

E io sono accolto

Come uno di loro,

Come un lenzuolo bianco

Riposto asciutto e profumato

Tra le amorevoli braccia

Di una donna.

Come un figliol prodigo,

Di ritorno da un fumoso passato,

A casa, dove non si fa tendenza,

Nel bar di Castelnuovo,

Dove tutte le storie

Sanno di cannella ed alpini.

Io, so di questa terra.

Io sono qui,

Statuetta nel presepe,

Come nei quartieri spagnoli,

E vedo passare

Il teatro del mondo assieme a mio padre.

 Lorenzo Mullon - 27/02/2015 13:47:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

il bar resta un punto d’incontro di persone reali
dovremmo creare un bar poesia o barverso o versobar o barrima o quello che è
per rompere questo muro che ci separa

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