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al testo di Carlo Rossi
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Il bar
Mi si apre il cuore Quando, talvolta, scendo dopo il lavoro Nel bar del centro A Castelnuovo. Un’atmosfera calda nonostante la fretta Colora l’ambiente intorno E ascolto Storie giurassiche di uomini, Quasi fossili. Sorrido alla vista di un presepe a Natale Che mi ricorda mio padre. Mi dispiace un po’ lasciare questo luogo Dove mi sento come Gesu’ nel tempio, Felice di udire accenti originari, Di uomini quasi fantasmi. E io sono accolto Come uno di loro, Come un lenzuolo bianco Riposto asciutto e profumato Tra le amorevoli braccia Di una donna. Come un figliol prodigo, Di ritorno da un fumoso passato, A casa, dove non si fa tendenza, Nel bar di Castelnuovo, Dove tutte le storie Sanno di cannella ed alpini. Io, so di questa terra. Io sono qui, Statuetta nel presepe, Come nei quartieri spagnoli, E vedo passare Il teatro del mondo assieme a mio padre. |
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